L’intervista a Laura Bizzarri, Managing Director di algoWatt, in cui definisce la visione comune e la sinergia d’intenti con NoiEnergia nello sviluppo del nuovo modello energetico.

In un contesto globale in cui la cura e la salvaguardia dell’ambiente dettano i tempi di una scelta sempre più green, il mondo dell’energia continua la sua incessante ricerca di nuovi modelli di generazione sostenibile, che possano costituire un vantaggio per il territorio e i consumatori.

Se consideriamo le metodologie di produzione energetica divenute ormai alla portata di tutti, come un impianto fotovoltaico o l’accumulo di energia rinnovabile, si può dare vita a una nuova categoria di utenti: quella dei “prosumer”. Si tratta del protagonista di un nuovo modello di energia distribuita, in cui il produttore e consumatore evoluto possiede un impianto fotovoltaico, consuma l'energia autoprodotta e immette in rete la parte rimanente. È da questa idea che nascono le LEC - Local Energy Community, nelle quali l’utente diventa protagonista nella gestione dei flussi energetici. Contribuisce sia al risparmio in bolletta, sia a un sistema più efficiente perché digitalizzato e orientato alla riduzione dei consumi.

Continuiamo l’approfondimento sulle comunità energetiche con Laura Bizzarri, Managing Director di algoWatt, azienda – nata dalla fusione di TerniEnergia, leader nazionale nel settore EPC di impianti fotovoltaici, con oltre 400 MW installati in Italia e nel mondo, e Softeco, gruppo genovese operante come provider di soluzioni IT per industria, trasporti e utility – partner di NoiTech, la start up innovativa di NoiEnergia.

La collaborazione sinergica tra NoiTech e algoWatt

D: Nell’azione di sviluppo delle comunità energetiche, in cosa consiste  e nello specifico qual è il prezioso apporto fornito dalla sua azienda?

R: algoWatt è una “green tech solutions company” con 3 linee di business, sostenute da una divisione di ricerca e innovazione. Il gruppo è focalizzato sullo sviluppo di soluzioni per la digitalizzazione dell’energia, per la mobilità sostenibile, per le smart cities e per l’automazione industriale dei processi, con un’attenzione particolare all’utilizzo efficiente delle risorse. Nel caso della collaborazione con NoiTech e NoiEnergia, abbiamo condiviso l’idea di sviluppare una piattaforma per la gestione delle Comunità Energetiche. Con le aziende del gruppo NoiEnergia abbiamo subito evidenziato la presenza di molteplici e interessanti punti in comune. Questo grazie al fatto che algoWatt ha sviluppato e ormai consolidato un “know-how” specifico nel campo delle utility, importante per lo sviluppo del progetto e che ha soddisfatto le richieste di NoiEnergia.

D: La collaborazione tra NoiEnergia e algoWatt verte sullo sviluppo delle LEC. Secondo lei, si tratta della nuova frontiera del panorama energetico?

R: Certamente. Anzi, direi che la nuova vera frontiera è proprio il mercato dell’energia che si sta trasformando, seppur parzialmente. Da un vecchio standard del mercato elettrico, quello della produzione centralizzata, si sta passando a una produzione e a un consumo distribuito, grazie ad un incremento della diffusione delle rinnovabili, alle politiche incentivanti che si sono sviluppate negli ultimi anni e alle Politiche Comunitarie per la riduzione del consumo di fonti fossili e la riduzione di emissioni. È questa la direzione in cui vanno le comunità energetiche, ovvero cercare di aggregare i produttori e consumatori. Fino a qualche anno fa sembrava impensabile un modello di consumo di prossimità dell’energia. Oggi, considerando la struttura del sistema elettrico nazionale, si sta affermando un consumo di prossimità legato a un “modello virtuale”, dove nella pratica gli utenti prelevano l’energia dalla rete elettrica nazionale, ma poi intervengono sistemi digitali di monitoraggio, telecontrollo e gestione evoluta che consentono di ottimizzare produzione e consumo. È il caso delle comunità energetiche, ma anche dei sistemi di “demand response”. Grazie a queste soluzioni si riesce a gestire in maniera puntuale il carico di energia rinnovabile, non programmabile, bilanciandolo col fabbisogno dei territori.

algowatt laura bizzarri
Laura Bizzarri, Managing Director di algoWatt

D: Dal punto di vista del territorio ma soprattutto dei consumatori, quali sono i vantaggi che si possono trarre dall’adesione a questo modello energetico?

R: Il primo vantaggio è senza dubbio economico. I nuovi sistemi consentono di coniugare minori sprechi e massima efficienza dei consumi. Di recente, poi, il Governo ha varato un sistema di incentivi per favorire la costituzione delle comunità energetiche. Il Ministero dello Sviluppo Economico, con il concorso di GSE e ARERA, ha costruito una normativa premiante con una semplificazione burocratica. Inoltre, con una cognizione dei consumi e grazie ai sistemi digitali sviluppati da algoWatt, si possono agevolare comportamenti virtuosi e che possano sfruttare al meglio l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, agendo proprio sulle curve di consumo. È in questo modo che si inizia a costruire una cultura della sostenibilità che può avere un ritorno economico immediato e risultati sempre più tangibili.

Gli obiettivi della collaborazione tra NoiEnergia e algoWatt

D: Quali sono, dunque, gli obiettivi da raggiungere nel breve e nel lungo termine per consolidare questa scelta green e questa collaborazione?

R: Nel breve termine, a mio avviso, è sicuramente necessario evangelizzare il consumatore. Occorre far capire ai potenziali aderenti ad una comunità energetica quali sono i vantaggi reali che possono cogliere nell’immediato. Vale  a dire un risparmio del costo dell’energia elettrica e l’adozione di sistemi di monitoraggio in tempo reale. Questo, però, deve essere solo il motore di tutto il meccanismo di creazione delle comunità, perché l’obiettivo sarà quello di creare un modello più sostenibile, attento all’ambiente, in grado di ridurre il consumo di risorse e capace di coniugare risparmio per il consumatore ed efficienza nell’uso dell’energia. Abbandoneremo gradualmente le fonti fossili a totale vantaggio di fonti rinnovabili e questo ci consentirà di avere un ecosistema con minore emissione di CO2: l’obiettivo strategico del Green New Deal, condiviso da tutti i Paesi dell’Unione Europea. Una sfida alla quale abbiamo aderito e che contiamo di vincere.



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