Estate: tempo di sole, di mare, di climatizzatore funzionante e della paura di vedere esplodere le spese in bolletta. Ecco alcuni suggerimenti su un buon utilizzo, perché un aumento dell’uso del climatizzatore è inevitabile.
Ma questo non significa che bisogna farlo senza alcuna precauzione. L’uso sbagliato condiziona i consumi energetici, che si impennano con un aumento dei soldi che paghiamo in bolletta energetica. Consigli su come utilizzare correttamente il climatizzatore arrivano da più parti, per esempio il decalogo stilato dagli esperti dell'ENEA.
NoiEnergia vi consiglia alcuni "trucchi" su come utilizzare il condizionatore in maniera efficiente e sostenibile. Così potrete rinfrescare gli ambienti in modo ottimale e senza eccessive spese sulla bolletta.
Partiamo spiegando la differenza fra climatizzatore e condizionatore, termini utilizzati come sinonimi, ma che hanno un significato diverso, essendo dispositivi diversi con caratteristiche proprie.
La differenza fondamentale tra il climatizzatore e il condizionatore risiede nel differente funzionamento e nelle opzioni a disposizione degli utenti. Il condizionatore può raffreddare l'aria, permettendo solo di impostare la velocità della ventola. Il climatizzatore, evoluzione del condizionatore, mette a disposizione dell'utente la possibilità di regolare in autonomia queste funzioni, dando più stabilità al controllo. Quando viene raggiunta la temperatura impostata, il dispositivo funziona al minimo mantenendo il livello desiderato. Quando c'è una variazione dovuta a cause esterne, ci sono dei sensori che lavorano per l'ambiente alla temperatura desiderata. Inoltre il condizionatore permette di deumidificare gli ambienti e può funzionare anche in modalità riscaldamento (la cosiddetta pompa di calore).
Il climatizzatore ormai è un elettrodomestico di largo consumo, visto che quasi il 40% degli italiani ne ha uno e il 90% degli uffici pubblici è attrezzato con apparecchi di questo tipo. La tecnologia ha fatto enormi passi in avanti in materia di risparmio energetico, e oggi un apparecchio di classe A++ riduce il consumo di energia, e quindi il costo in bolletta, a un terzo rispetto a un condizionatore di classe inferiore.
L'alternativa al climatizzatore c'è ed è assolutamente naturale: la vecchia tecnica delle correnti d’aria. Createle tra una stanza e l’altra attraverso l’apertura di una porta e una finestra. La casa sarà fresca in modo naturale senza l’utilizzo di alcun impianto di raffreddamento. Infine, evitate di lasciare porte e finestre aperte. Consiglio che sembra banale, ma così si evita di riscaldare l’aria all’interno. Per evitare che l’aria fredda esca dalla casa o entri aria calda è bene tenere le aperture di casa chiuse e, se possibile, le tapparelle abbassate.
Ecco alcuni pratici consigli che NoiEnergia raccomanda, in collaborazione con l'ing. Giuseppe Pappalardo di Energetic Efficiency, per abbattere i costi per non sprecare corrente elettrica con i climatizzatori durante l’estate:
- La scelta del climatizzatore: occhio alla classe energetica! – Il primo suggerimento parte dalla scelta dell'apparecchio: sono da preferire i modelli in classe energetica A++, che riduce il consumo di energia, e quindi il costo in bolletta si abbassa di un terzo rispetto a un climatizzatore di classe inferiore. o superiore. La maggiore spesa iniziale è compensata rapidamente dal calo dei consumi in bolletta. Questi apparecchi possono comportare una riduzione dei consumi circa del 30 per cento.
- La tipologia - Preferite un climatizzatore dotato di tecnologia inverter, che adegua la potenza all’effettiva necessità e riduce i cicli di accensione e spegnimento. Grazie a questa tecnologia si riesce ad avere sia il risparmio che velocità di climatizzazione dell’ambiente desiderato e con un’unica soluzione è possibile alternare le stagioni di riscaldamento e raffrescamento. Con una sola macchina riesco ad avere più velocità rispetto a qualsiasi altra tecnologia.
- Posizionamento - Gli apparecchi devono essere collocati in alto, perché l’aria fredda tende a scendere. In questo modo, l’efficacia del raffreddamento è più alta se la posizione è corretta. Mai posizionare il climatizzatore dietro tende e divani. Questo impedirebbe all’aria fresca di propagarsi, bloccandola in un determinato spazio.
- Attenzione alle dispersioni d'aria - Tenete le tapparelle e le persiane abbassate durante le ore in cui la temperatura è più alta, impiegherete meno energia per raffreddare la vostra casa. Se avete un ambiente piccolo, e il caldo è molto forte, può essere opportuno lasciare aperta una porta o una finestra. Il raffreddamento diminuisce, certo: in apparenza è uno spreco. In realtà è un modo per evitare esagerazioni.Evitate di accendere il climatizzatore nelle stanze in cui non passate la maggior parte del vostro tempo: è solo uno spreco di energia.
- Impostare correttamente la temperatura - È essenziale fare attenzione alla temperatura impostata. Si deve evitare di trasformare le nostre case in frigoriferi, non solo per evitare sprechi, ma ne va anche per la nostra salute, che ne potrebbe risentire per via degli sbalzi termici tra interno e esterno. Non bisogna mai impostare temperature inferiori ai 26°C. In generale, sono sufficienti temperature di circa 3°C in meno rispetto alla temperatura esterna. In giornate estremamente calde, lo scarto può arrivare fino a 6°C. Spesso basta attivare solo la funzione “deumidificazione”. Questa funzione abbassa la percentuale di umidità, rinfrescando la stanza in modo naturale e con un consumo minimo di energia.
- La manutenzione – È importante ricordare che sia i filtri dell’aria, sia le ventole devono essere puliti alla prima accensione stagionale. Nei filtri si possono trovare facilmente muffe e batteri, dannosi per la salute. Ogni 2/3 anni, se non addirittura una volta l'anno, è consigliata una verifica del corretto funzionamento da parte di un tecnico e il controllo dei filtri dell'impianto. Se sono sporchi, aumentano i consumi elettrici in bolletta e diminuisce l’efficienza.
- Quando accendere l'apparecchio - La mattina e la sera è preferibile evitare l'accensione. Il condizionatore d'aria va utilizzato solo nelle ore più calde della giornata e solo nei casi di necessità reale. Se non serve, tenetelo pure spento. L'abitudine di lasciarlo accesso anche quando non fa caldo o non si è presenti in una stanza o in casa è un pessimo alleato della vostra bolletta.
- Un utilizzo saggio - Il condizionatore può essere attivato anche di notte, tenendo conto però che l’organismo durante il sonno necessita di una temperatura più elevata che in fase di attività. Per questo quasi tutti i condizionatori dispongono della funzione “sleep” o “notte”, che regola la temperatura, con minore dispendio di energia. Usare il timer e la funzione "notte" riduce al minimo necessario il tempo di accensione dell'apparecchio. In più programmare il condizionatore, scegliere la funzione "dry" (o deumidificazione) e effettuare una corretta manutenzione aiuta a risparmiare fino a 150€ su base annuale.
Per l'acquisto di un impianto di climatizzazione non esiste un vero e proprio bonus energetico, ma esistono alcune agevolazioni per l’acquisto di mobili in seguito a ristrutturazione e per gli interventi di efficienza energetica (il cosiddetto Ecobonus).
Le spese per l’acquisto e l’installazione del climatizzatore (o dei climatizzatori) rientrano nei costi del rifacimento di un appartamento. La detrazione prevista è pari al 50% di quanto speso per acquistare il climatizzatore a pompa di calore. La detrazione può essere compresa sia alla voce delle ristrutturazioni, sia alla voce dell’acquisto dei grandi elettrodomestici di classe minima A+. Il requisito necessario è che l’impianto debba essere di raffreddamento e riscaldamento (pompe di calore). Tetto massimo di spesa edile superare i 96.000 euro (compreso il costo dell'apparecchio).
Lo sconto fiscale è possibile facendo rientrare l’acquisto e l’installazione di un nuovo impianto di climatizzazione sotto la voce dell’Ecobonus. Secondo l’Agenzia delle Entrate la percentuale sale fino al 65%, per gli apparecchi ad altissima efficienza e con pompa di calore in sostituzione di un vecchio impianto, anche in assenza di interventi di ristrutturazione energetica.
È opportuno sottolineare che i due incentivi fiscali non sono cumulabili e che l’acquisto dei climatizzatori è tra quelle spese che prevedono l’Iva agevolata al 10%.